mercoledì 17 gennaio 2024

TERRE DEL PASSO: VALORIZZAZIONE TURISTICA DELL’AREA DEL PASSO DI CADIBONA

Valorizzazione turistica dell’area del Passo di Cadibona

Un tuffo nella storia del grande Nemus Saonense

Nel cuore dell’entroterra savonese si estendeva un tempo il grande Nemus Saonense, un bosco millenario che copriva le alte valli dei torrenti Letimbro e Lavanestro, fino a sconfinare nelle valli del Quiliano, della Bormida e della Sciusa. La valle del Letimbro, principale arteria di questa rete di torrenti, prende il nome dal fiume omonimo, la cui etimologia poetica risale al Seicento e forse a Gabriello Chiabrera: laetus imber, la lieta pioggia.

Questo grande bosco, oggi parzialmente tutelato con circa 220 ettari di Foresta Demaniale di Cadibona, un tempo superava i duemila ettari di carpini, faggi e roveri. Tra i suoi alberi si intrecciavano strade, sentieri, pascoli, coltivazioni, mulini e forse miniere d’argento; vi sorgevano cappelle medievali e insediamenti umani, ancora da indagare. Già nel 1080, con i primi atti documentari, le autorità locali iniziarono a registrare e gestire il territorio, a testimonianza di un legame secolare tra uomo e bosco.

Il Nemus Saonense non era solo un patrimonio naturale: rappresentava una risorsa economica strategica per Savona. La sua legna alimentava le industrie navali, le fucine dei fabbri e le attività artigianali del territorio. Nei secoli, i nuclei abitativi si svilupparono nelle valli, dai borghi centrali alle cascine isolate in alta quota, accompagnando l’allevamento di bovini e ovini e le coltivazioni di cereali e ortaggi. La valle fu anche teatro di eventi storici, come la battaglia napoleonica di Montenotte, che sottolineano il suo ruolo strategico nel passaggio tra Appennini e Alpi.

Un territorio da riscoprire

Oggi, il Passo di Cadibona e le zone limitrofe offrono l’opportunità di trasformarsi in un polo turistico e culturale d’eccellenza. Qui si intrecciano natura, storia e cultura: dal trekking a cavallo lungo antichi sentieri e percorsi di media montagna, alle visite speleologiche alla miniera di lignite recentemente riaperta, dove sono stati ritrovati fossili di Anthracotherium magnum, un suinide estinto nell’Oligocene.

Le campagne archeologiche, con sede possibile presso la ex casermetta della Forestale di Cadibona, offrono un approccio attivo alla storia locale. Il Museo del vetro, custode di una tradizione millenaria, e la Piazzaforte di Altare, complesso risorgimentale con Forte Tagliata, Forte Tecci e Forte Cascinotto, completano il quadro, offrendo esperienze culturali che si integrano con l’ambiente circostante.

La nostra “Mesopotamia savonese”

Un gruppo di associazioni culturali del Savonese ha deciso di unire le proprie forze in un progetto condiviso di rilancio del territorio compreso tra il Letimbro e il Lavanestro fino al Passo di Cadibona, definendolo affettuosamente “la nostra Mesopotamia”. Le realtà coinvolte – Aiolfi, Coordinamento, DoMani, In Legend, Museo dei fossili di Bormida, Pippinin, QuiArte – si occupano di diversi filoni progettuali:

  • Il Nemus Saonense: studio dei toponimi e valorizzazione della storia millenaria del bosco.
  • Filiera del legno combustibile: sostenibilità e tradizione artigiana.
  • Arte diffusa nel bosco: percorsi e installazioni artistiche immerse nella natura.
  • Trekking e laboratori didattici: esperienze di educazione ambientale e sportiva.
  • Laboratori di autoproduzione e mostre: divulgazione di antiche tecniche e fossili locali.
  • Ciclovia di rievocazione storica Final Borgo–Altare: percorsi che uniscono cultura, storia e sport.
  • Canale navigabile di Chabrol: valorizzazione di infrastrutture storiche con finalità turistiche e educative.

Per ospitare e coordinare tutte queste iniziative, è stata individuata come fulcro la ex casermetta della Forestale di Cadibona, oggi di proprietà della Regione Liguria. La proposta avanzata dalle associazioni, con Aiolfi come capofila, è di ottenere la concessione in comodato d’uso gratuito, creando così un punto di riferimento unico per la gestione e la promozione del territorio.

Un progetto integrato per il futuro

Il Passo di Cadibona, luogo di confine tra Alpi e Appennini, può diventare un laboratorio a cielo aperto dove storia, natura, arte e turismo si incontrano. Dai trekking a cavallo e in mountain bike, alle visite guidate in grotte e miniere, dalle esperienze culturali nelle piazzeforti storiche, fino ai laboratori didattici e artistici, l’obiettivo è offrire un’esperienza completa, rispettosa dell’ambiente e delle tradizioni locali.

In questo progetto, il genius loci della valle del Letimbro – che ha ispirato pittori come Eso Peluzzi – diventa la forza motrice per un turismo sostenibile e culturale, capace di riportare nuova vita in una delle aree storiche e naturali più preziose della Liguria.





Profilo Canale navigabile di Chabrol

Ciantagalletto Santuario

Maschio Santuario

Montemoro Cadibona

Castel Sant'Agata La Miniera Trekking in MTB

Trekking a cavallo Quiliano Cadibona

Trekking a cavallo Cadibona San Bartolomeo del Bosco

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