sabato 22 luglio 2023

La verità per favore su Gore politico ambientalista

 




I politici riciclati
Ma c’è chi sulle catastrofi ci costruisce una nuova carriera politica. Al Gore, vicepresidente degli Stati Uniti sotto Bill Clinton, campione mondiale di riciclo. Non contento di far parte della lobby Apple e di totalizzare svariate partecipazioni nei biechi ambienti capitalisti planetari (quelli che hanno ridotto il mondo sull'orlo della catastrofe ambientale e qualcosina di più), non contento di incassare prebende che gli fruttano decine di milioni di dollari, non contento di aver preso un premio Nobel per la Pace (il perchè sinceramente sfugge a molti), ha pensato bene di darsi all'ecologia. Detto fatto ha commissionato un documentario che ha vinto il Premio Oscar, ha organizzato un concerto per salvare il mondo ed ha fondato un canale TV satellitare ambientalista (miseramente fallito, gli utenti italiani che lo vedevano su Sky si contavano sulle dita di una mano). “Una scomoda verità”, questo il titolo del capolavoro ambientalista, dove si sciorinano tesi che, sfruttando le più bieche tecniche di spaesamento comunicativo si utilizzano dati cervellotici non verificabili scientificamente, per vaticinare sulla morte del pianeta entro 10 anni. Nove sono già passati. La scomoda verità è quella di un ambizioso trombato che in nome del riciclo aveva pensato di riciclarsi politicamente.
Partendo dal teorema che siamo tutti responsabili della disgrazie del pianeta, il politico verde suona la grancassa della catastrofe prossima ventura. Pentiamoci, forse esiste un'ultima chance, a patto che si impongano misure draconiane. Lo stile di vita che hai è immorale. Tu mangi, abiti, viaggi... assassino. Digiuna, blocca ogni costruzione, stai fermo.
Ma ci sarà la catastrofe? I climatologi non lo possono provare... allora si inventa il principio di precauzione. Tu puoi dimostrare che la catastrofe non ci sarà? Ovviamente no. Allora pentiti, assassino. Chi nega le conseguenze del riscaldamento globale è paragonato a chi nega l'olocausto. I termini genocidio, ecocidio, economicidio diventano sinonimi. Il fatto che li usi con disinvoltura il boliviano Evo Morales, un sindacalista indio leader dei cocaleros (grandi brave persone che vivono sull'economia della coca), diventato un autorevolissimo dittatorello sudamericano, dovrebbe solo far sorridere, invece costui è diventato un'icona degli ecologisti.

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