lunedì 3 giugno 2024

Corso di politica dell'innovazione: Lezione 5 STAMPARE LE CASE IN 3D

https://youtu.be/lceCWGDo9fE



La casa me la stampo in 3D in 24 ore. 
E costa 10 mila $. Il futuro dell'edilizia è cominciato.

MISURE PER IL RILANCIO DELL'EDILIZIA





Se analizziamo i capolavori della storia dell'architettura essi sorgono in località di straordinaria bellezza paesaggistica, boschi o campagne, in prossimità di corsi d'acqua, di bacini lacustri od in litorali costieri. Oggi in queste zone è vietata l’edificazione, privando quindi il territorio di quel l'incremento di bellezza che solo la natura trasformata e valorizzata dalla mano dell’uomo permette. Un borgo marino come Portofino fa chiaramente capire quanto l'aggiunta di bellezza al territorio sia data dalla mano dell'uomo. Se Portofino fosse stato un luogo tutelato dalle attuali leggi di edificazione sarebbe una baia come ce ne sono migliaia al mondo e non un luogo di bellezza assoluta.

Il mancato rilancio del settore edilizio in Italia dipende dalle limitazioni fornite da una legislazione urbanistica e territoriale obsoleta, volta solo ad una generica tutela dell'esistente urbano e del risparmio nell'utilizzo del terreno in particolare in aree agricole e forestali.

Questa visione discende da una superata lettura tripartita del territorio che invece andrebbe visto come una entità unica che funziona solo se strettamente interconnessa.

Boschi, agricoltura, città, vanno diversamente pensati, integrati ed edificati. Il territorio ormai non è costituito da un'area urbana e da un'area extraurbana da lasciare a se stesse, ma deve essere pensato come un tutt'uno in cui la logistica dei trasporti, la mobilità, la produttività, la comunicazione e la residenza sono gestiti unitariamente. 

Come il bosco potrà essere riconquistato dai moderni sistemi industriali ed il borgo dalle moderne colture, sistemi produttivi e di distribuzione, così la città verrà sistematicamente riconquistata dalle colture green on air e dalle urban farm opportunamente ospitate negli edifici urbani dismessi o non residenziali e dall’urban trekking. Campagna, bosco e città risulteranno sempre più integrati come luoghi di residenza, ricreazione, formazione e lavoro, alternative paritetiche integrabili e temporalmente circoscritte della scelta di vivere in città, nel borgo o nel bosco.

La salvaguardia delle zone boschive oggi può avvenire principalmente attraverso la gestione sistematica della filiera del legno. Essa si compone di interventi edilizi diffusi quali presidi territoriali (con indici di edificabilità almeno quintuplicati rispetto agli attuali), strade di collegamento adeguate al transito di veicoli per il trasporto del legname, per la gestione di macchinari per la gestione del taglio del bosco e per la piantumazione delle nuove essenze.

I nostri boschi non sono simili alla foresta amazzonica che lasciata a se stessa si autotutela.  Sono oggetti artificiali prodotti dall'uomo che per sopravvivere devono essere utilizzati, non certo “tutelati” dall’assenza di frequentazione. Lasciati a se stessi creano un sottobosco intricato ed impraticabile che si autodistrugge e brucia, lasciando il territorio preda delle dissesto idrogeologico. 

Lo spopolamento dei borghi agricoli oggi va combattuto con intervento di supporto demografico ad opera del trasferimento (anche temporaneo o di breve periodo) dei residenti nei centri urbani. Lo smart working, la formazione a distanza, l’offerta di cultura virtuale ed i sistemi di comunicazione interpersonale integrati contribuiscono a superare il gap esistente tra città e paese. Ma per rendere economicamente praticabile questa scelta è necessaria una triplicazione dell'indice di edificabilità territoriale agricola. 

Nei centri urbani oggi trovano ospitalità la tutela storica dell'esistente, il suo recupero e la sua valorizzazione. Stampa, politica, movimenti di pensiero hanno uno sguardo con la freccia rivolta prevalentemente verso il passato. Paradossalmente, il passato occupa gran parte della cultura contemporanea e la soffoca. Ma la maggioranza degli edifici urbani sono oggi assai carenti da un punto di vista della qualità architettonica, delle prestazioni energetiche, della flessibilità ad essere adattati alle nuove esigenze dell’abitare e della logistica. 

Oggi deve transitare nella scena urbana un nuovo concetto di sostituzione, demolizione/riedificazione sistematica dell'esistente, con edifici moderni adatti alla vita contemporanea ed alle esigenze urbane. Solo così le città rinascono moderne, efficienti, fatte di edifici autosufficienti, non energivori, non invasivi degli spazi limitrofi, collocati strategicamente per integrare funzioni, per risolvere problemi urbani di mobilità e di approvvigionamento.


NUOVI MODELLI DI SCUOLA



Nuovi modelli di scuola prosegue idealmente il discorso iniziato con La scuola inutile. Come allora si tratta della raccolta sistematizzata dei contenuti pubblicati in una serie di post sul blog LA VERITA' PER FAVORE (https://civicnessitalia.blogspot.com/). Il metodo, già sperimentato con successo, è quello di invertire i criteri di progettazione delle nuove didattiche. Oggi ogni riforma della scuola, parte dalla rielaborazione, con qualche aggiustamento più o meno consistente, dell'impianto formativo esistente.Viceversa, considerando questo sistema irriformabile, la partenza avviene dall'analisi della realtà extracolastica (il futuro è adesso) e degli enormi progressi dell'informatica e della robotica (amico robot). Su ciò vanno calibrate le nuove esigenze formative, le metodologie didattiche, i contenuti, le abilità, il reclutamento dei docenti, un continuo scambio tra scuola e lavoro. Quella a cui assistiamo è una nuova offerta formativa, temporalmente circoscritta e flessibile, modellata a fine percorso sulle opportunità occupazionali immediate dei soggetti.

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