lunedì 9 gennaio 2023

Corso di politica nazionale: Lezione 14 LO STATO DELL'INFORMATIZZAZIONE DELLA P.A.

https://youtu.be/ASULAFB557k

1: Negativi i dati del Referto in materia di Informatica Pubblica
Negativi i dati del “Referto in materia di Informatica Pubblica” della Corte dei Conti, con il Team digitale sullo stato di attuazione del Piano Triennale. Al tempo stesso, ci sono i primi tasselli per una svolta, che parte dal monitoraggio delle attività di PA digitale e arriva all’ormai necessario switch off. La PA spende male i soldi per il digitale, ormai è conclamato; urge coordinare meglio il dossier fino ad attuare con decisione una politica di switch off. La buona notizia è che sembrano essere finalmente al posto giusto gli elementi chiave per riuscirci, grazie alla nuova governance dell’Agenda digitale del Paese. Tra i primi effetti, si andrà verso un migliore lavoro di monitoraggio di cosa fa e come spende la PA in digitale.

Sulla spesa digitale della PA ha fatto luce il “Referto in materia di Informatica Pubblica” della Corte dei Conti, dove risulta che la spesa è di 5,8 miliardi di euro in ICT,  risorse “che vengono utilizzate in misura limitata e non sempre nel modo più razionale”. “Spendiamo male”, ha commentato la ministra all’innovazione Paola Pisano. “Auspico che la Corte crei una sezione per il monitoraggio della digitalizzazione della PA con magistrati che possano aiutarci perché fare digitalizzazione è far efficienza e trasparenza”, ha aggiunto la ministra, dando così l’idea che si continuerà su questa strada.

Il rapporto è frutto del questionario inviato in collaborazione con il Team digitale sullo stato di attuazione del Piano Triennale da parte delle Amministrazioni territoriali (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Province autonome). Interessanti, in relazione al questionario, sono anche gli elementi che emergono dagli interventi del Team Digitale e del Commissario Luca Attias, ora Direttore del Dipartimento al Digitale e già alla stessa Corte dei Conti.


2: Ministero per l’Innovazione Digitale: fateci sognare

Certamente l’istituzione del Ministero per l’Innovazione Digitale e del relativo Dipartimento sono un punto di svolta. Forse può essere considerata la fine di una lunga e travagliata fase “preparatoria” della digitalizzazione del Paese e l’inizio della vera e propria fase esecutiva, in cui lo Stato ha finalmente preso le decisioni necessarie sulle politiche da attuare e gli strumenti da adottare e ora passa alle azioni necessarie per renderle pervasive. La trasformazione digitale non diviene cioè più – dal punto di vista organizzativo – l’eccezione, la politica straordinaria, il tema da “commissariare”, ma uno dei temi normali dell’azione di Governo. Questa è certamente una buona cosa. I problemi da affrontare rimangono però molti. E lo stesso rapporto della Corte e del Team ci aiutano a capire meglio.

3: Chi sono le eccellenze digitali nella PA?

Il questionario arrivato alla PA ha fatto emergere diverse eccellenze in digitale. Su Spid sono pionieri il Comune di Firenze che ha reso il servizio di iscrizione agli asili nido “Spid-only”; il Comune di Roma che ha fatto lo switch off di alcune prestazioni. Bolzano è il Comune dove si sono erogate più identità digitali in rapporto alla popolazione. Aci è best practice per PagoPA, dato che consente di pagare il bollo sul sistema; segue Milano che ha fatto migrare il pagamento di Tari e multe. Gallarate è invece è il primo Comune che applica uno sconto sulla Tari a chi la paga su PagoPA. Su Anpr si ricorda il primato di Bagnocavallo e Cesena, che sono stati tra i primi a passare sul database nazionale; tra le città più grandi, Milano e Torino.

Ma le eccellenze ci sono sempre state in Italia. Le conosciamo già, in fondo. Il problema non è questo. Il problema è rendere il digitale il nuovo standard nella PA.


4: I piccoli enti non hanno il “coraggio” per abbandonare l’analogico



La digitalizzazione non è allo stesso grado di avanzamento in tutto il Paese; essa da una parte è fortemente disomogenea tra amministrazione e amministrazione, essendo generalmente i grandi enti oramai pienamente digitalizzati e in grado di rapportarsi verso il cittadino in maniera 100% digitale mentre i piccoli enti faticano a trovare le risorse, competenze e il “coraggio” per abbandonare l’analogico; dall’altra è fortemente disomogenea a livello territoriale, con aree del territorio, come ad esempio la Lombardia e l’Emilia Romagna, fortemente digitalizzati, mentre i piccoli comuni, specialmente in alcune aree del centro-sud, non lo sono per nulla.

4: Ecosistema dei Beni culturali e del turismo

Il MiBAC, amministrazione capofila dell’ecosistema Beni culturali e turismo, attraverso l’operato della Direzione Generale Musei e con la collaborazione di AGID, nel corso dell’ultimo anno ha avviato un percorso di costruzione dell’ecosistema digitale dei musei italiani, un “sotto-ecosistema” inquadrato all’interno del più ampio Ecosistema Beni culturali e turismo. L’ecosistema sta nascendo coerentemente con il modello di riferimento degli ecosistemi della PA: nel corso dell’ultimo anno è stato infatti istituito il gruppo di lavoro che ha coinvolto i principali stakeholder di riferimento, pubblici e privati, del Sistema Museale Nazionale; il gruppo di lavoro ha poi definito una visione ed un perimetro di riferimento, ha analizzato la situazione di partenza (As-Is) e ha identificato alcuni progetti prioritari su cui concentrare le azioni da intraprendere.

AGID, attraverso la sottoscrizione di uno specifico protocollo di intesa nell'ambito del progetto Italia Login, partecipa al Gruppo di lavoro dell’ecosistema digitale dei musei italiani, ha affiancato la Direzione Generale Musei nella definizione della visione e nell'individuazione delle progettualità di riferimento da avviare e sta collaborando alla stesura del Piano Triennale per la digitalizzazione dei musei.

Al centro dell’ecosistema digitale dei musei si porrà la realizzazione della Piattaforma di integrazione del Sistema Museale Nazionale (SMN), uno strumento che abiliterà l’interoperabilità e l’interscambio di dati tra tutti i musei italiani ad ogni livello (musei statali, regionali, privati, ecclesiastici) e la Direzione generale Musei e che consentirà di offrire nuovi servizi digitali ai turisti e a tutti gli stakeholder coinvolti nell’ecosistema. AGID sta affiancando il MiBAC nella progettazione e nello sviluppo della piattaforma nell'ambito del suddetto protocollo di intesa.



1 LA SCUOLA INUTILE


In queste 130 pagine sono raccolti e sistematizzati circa 80 post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/)
sui temi della disoccupazione, della GIG Economy e della scuola. Oggi la disoccupazione giovanile è un tema cruciale della società e dell'economia. Fa da contraltare a ciò una nuova economia dei "lavoretti" provvisori a cui i giovani sono costretti e la cui dimensione, in continua crescita, ha finito per creare una sorta di economia parallela, legata in particolare al web, la cosiddetta GIG Economy. Ma quali sono le cause di tutto ciò? Una in particolare viene esaminata più a fondo: la crescente inadeguatezza del sistema formativo. Un mondo a sé stante, elefantiaco ed autoreferenziale, costosissimo e dannoso, praticamente irriformabile, che continua ad insegnare saperi obsoleti secondo una logica prenovecentesca che non permette la comprensione della realtà che ci circonda e che non fornisce conoscenze ed abilità utili per essere inseriti nel mondo del lavoro. Questa è la scuola inutile. Come può cambiare? Viene presentata la traccia di un radicale riforma, contenutistica e metodologica, in cui imparare e lavorare non sono più visti come termini in contrasto ed in successione, ma come due facce contemporanee della stessa medaglia.

2 NUOVI MODELLI DI SCUOLA

 
Nuovi modelli di scuola prosegue idealmente il discorso iniziato con La scuola inutile. Come allora si tratta della raccolta sistematizzata dei contenuti pubblicati in una serie di post sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/). Il metodo, già sperimentato con successo, è quello di invertire i criteri di progettazione delle nuove didattiche. Oggi ogni riforma della scuola, parte dalla rielaborazione, con qualche aggiustamento più o meno consistente, dell'impianto formativo esistente.Viceversa, considerando questo sistema irriformabile, la partenza avviene dall'analisi della realtà extracolastica (il futuro è adesso) e degli enormi progressi dell'informatica e della robotica (amico robot). Su ciò vanno calibrate le nuove esigenze formative, le metodologie didattiche, i contenuti, le abilità, il reclutamento dei docenti, un continuo scambio tra scuola e lavoro. Quella a cui assistiamo è una nuova offerta formativa, temporalmente circoscritta e flessibile, modellata a fine percorso sulle opportunità occupazionali immediate dei soggetti.

3 I LIMITI DEL GLOBALE

 

I limiti del globale affronta le problematiche sorte a causa della globalizzazione, fenomeno di lungo corso, ma che negli ultimi 20 anni ha avuto un’accelerazione assai significativa, generando a cascata fenomeni socio-economici difficilmente controllabili. Raccoglie in maniera  sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE (https://civicnessitalia.blogspot.com/). Partendo dai diversi ambiti in cui essa si articola (la globalizzazione) esso ripercorre i vani sforzi degli organismi internazionali per porre rimedio alle disfunzioni più gravi (l’impotenza dell’ONU) fino all'ingovernabilità della situazione europea attuale (la crisi europea dei migranti) ed alle contraddizioni comunitarie (uscire dall'UE).

4 IL SISTEMA ITALIA

  

Il sistema Italia affronta le problematiche italiane degli ultimi 20 anni e la difficoltà delle soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE 
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Partendo dai diversi ambiti sociali delle aree geografiche che compongono la nostra penisola (il sistema Italia), esso si addentra nell'analisi del poco soddisfacente status economico (un’economia drogata), tocca l’inadeguatezza della nostra classe dirigente a risolvere i problemi (una classe poco dirigente) e la forza di interdizione verso ogni semplificazione di gestione operata dai funzionari dell’Amministrazione Pubblica (burodittatura). Individua infine la strada di una possibile soluzione nello sforzo di ammodernamento digitale che è in atto (agenda digitale).

 5 CARO MARIO TI SCRIVO

  

Caro Mario ti scrivo affronta le criticità italiane più recenti indicando tracce di soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Immagina di inviare una serie di lettere a chi ha responsabilità di governo cercando di dare una lettura non banale della realtà italiana (criticità), proponendo soluzioni precise ed articolate (proposte) e mettendole in relazione con le riforme messe in cantiere ma non ancora completate (promesse).
 

6 SOSTIENE NAT RUSSO

 

Sostiene Natrusso affronta sotto forma di metafora il luogocomunismo imperante spacciato sotto la categoria etica del politicamente corretto. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Sono toccati temi sociali (vi parlo di politica), ecologici (bufala verde non avrai il mio scalpo), transfrontalieri (import export) ed economici (pochi maledetti e subito). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.

7 NON MI ROMPERE I TABÙ

  

Non mi rompere i tabù raccoglie in maniera sistematica i post grafici pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Attraverso l’uso di più tipi di grafica umoristica e paradossale (fumetto, solarizzazione, riproduzione caricaturale, ecc.) sono toccati temi artistici (aste televisive), sociali (dandy & milf), politici (non prendeteci per il Colao), giochi linguistici e nonsense (paradoxa). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.

8 CIVICNESS ITALIA

Il seguente volume raccoglie in maniera sistematica post apparsi su blog, interventi in conferenze pubbliche, seminari di studio, repliche ad articoli pubblicati su quotidiani, settimanali, mensili, ecc. In ognuno di essi si può notare come, ad ogni spunto polemico, segua sempre una pars construens in cui si illustra una proposta di riforma o almeno una traccia di soluzione di un problema. A differenza di quanto avvenuto in passato, in cui venivano sviluppate tematiche autoconcluse (La scuola inutile, Nuovi modelli di scuola, I limiti del globale, Il sistema Italia, Caro Mario ti scrivo, Sostiene Nat Russo, Non mi rompere i tabù) in questo caso tutti i differenti elementi convergono verso un unico target dinamico: la creazione di un soggetto politico plurale portatore di una volontà di cambiamento forte basata sulla CivicnessLa Civicness, ossia il senso civico, pare essere la materia più rara (ma più necessaria) oggi in Italia. Prevale un diffuso senso di disimpegno, di menefreghismo, di “basto a me stesso”, di “se posso arraffo”, di “alla faccia degli altri”, di “io sono più furbo e ti frego”, di “dacci dentro con l’assalto alla diligenza”, di “ogni lasciata è persa”, di “ma che il fesso sono solo io?”. L’algoritmo sociale proposto per CIVICNESS va certamente limato ed approfondito, ma allo stato attuale, come ogni progetto open source che si rispetti, esso viene dato in affido alla comunità scientifica perché lo faccia proprio, lo implementi, lo migliori, ne verifichi i punti deboli e le carenze, ne segnali le sempre possibili contraddizioni. Si tratta comunque di un atto fondativo. Civicness Italia nasce oggi. Nat Russo Italia, Liguria, Savona, 1 Gennaio 2022



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