https://youtu.be/G7tTk9ICJ3g?si=mrYCBDwOlsxqJ7wX



























https://youtu.be/G7tTk9ICJ3g?si=mrYCBDwOlsxqJ7wX



























di Nat Russo
Salvare la Natura oggi non è solo un nobile intento: è una vera e propria missione planetaria. E cosa c’è di più affascinante che iniziare dal mare e dai suoi giganti gentili? Il Progetto Pelagos ha proprio questo obiettivo: dare vita a un Centro di Studi e Ricerca dedicato al “Santuario dei Cetacei” nelle acque del Mar Tirreno, un’area speciale dove balene, delfini e capodogli sono di casa.
Immaginate un luogo dove scienziati, studenti e curiosi del mare possano incontrarsi, scambiarsi idee e… magari osservare un branco di delfini mentre saltano al tramonto. Il centro non sarà solo un laboratorio di ricerca, ma anche uno spazio di didattica e divulgazione per far scoprire a tutti, grandi e piccoli, i segreti di questi splendidi animali. E per non restare mai “a secco” di avvistamenti, sarà dotato di mezzi nautici propri per monitorare e proteggere l’area del Santuario.
E dove si potrebbe collocare un progetto così? Savona ha la risposta perfetta: le ex funivie, e in particolare il suggestivo blocco della Carboniera. Questa struttura, oggi un po’ dimenticata, offre spazi ampi e una posizione strategica: proprio all’ingresso del cuore del Santuario dei Cetacei. Alla base, una piccola insenatura naturale forma un porticciolo ideale per le imbarcazioni del centro — un vero trampolino verso il mare aperto.
Ma c’è di più: il progetto non vuole solo proteggere i cetacei, vuole anche restituire alla città un’area trascurata, trasformandola in un polo di attrazione scientifica, turistica e culturale. Grazie alla vicinanza con la sede universitaria, si favoriranno studi e ricerche di alto livello; e con il terminal crocieristico a due passi, migliaia di turisti avranno la possibilità di scoprire questo angolo unico, imparando qualcosa di nuovo e, perché no, innamorandosi un po’ del nostro mare.
Un progetto che unisce scienza, natura e sviluppo urbano: perché proteggere le balene può anche voler dire far crescere una città.
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AVREMO UN REEF A SAVONA?

Questa non è fantascienza né un salto nel buio. Un progetto analogo è stato realizzato in scala maggiore nel Bahrein, dove l’installazione di reef artificiali in 3D ha portato a un aumento della biodiversità e a un rilancio dell’ecoturismo subacqueo. I costi sono stati contenutissimi rispetto alle grandi opere marine tradizionali e i benefici ambientali immediati.
L’urbanistica moderna non si limita alla semplice organizzazione dello spazio edificato, ma si estende alla gestione complessa dei flussi di mobilità, alla sicurezza stradale e alla fruibilità degli spazi pubblici. Ogni città rappresenta un sistema integrato in cui viabilità, edifici, aree verdi e servizi devono interagire armonicamente, garantendo efficienza, sostenibilità e qualità della vita per i cittadini. La pianificazione urbana si fonda su principi di razionalizzazione del traffico, riduzione dei tempi di percorrenza, sicurezza stradale e ottimizzazione dello spazio disponibile, considerando sia le esigenze dei veicoli sia quelle dei pedoni, dei ciclisti e dei mezzi pubblici.
La città di Savona, con la sua struttura storica e le sue direttrici viarie principali, presenta oggi alcune criticità tipiche dei centri urbani consolidati: incroci complessi, flussi di traffico congestionati e aree degradate che limitano l’efficienza della mobilità e riducono la qualità dell’ambiente urbano. Le aree in questione, come quelle limitrofe a Via Migliardi e Vené, Piazza della Consolazione o Via Frugoni, mostrano un potenziale inespresso che può essere valorizzato attraverso interventi mirati di razionalizzazione viaria e riqualificazione urbana.
Le proposte qui presentate perseguono un duplice obiettivo: da un lato ottimizzare la circolazione e ridurre i tempi di percorrenza grazie all’uso sistematico di rotonde e al ripristino di doppio senso di marcia, dall’altro recuperare aree degradate e abbandonate per finalità pubbliche e sportive, creando sinergie tra infrastrutture esistenti e nuovi spazi collettivi.
In particolare, la pianificazione prevede interventi integrati su più livelli:
L’approccio progettuale adottato integra criteri tecnici di viabilità con una visione strategica di sviluppo urbano, mirando a una città più sicura, efficiente e accogliente. Ogni intervento proposto rappresenta un tassello di un sistema organico, pensato per generare benefici concreti sia nel breve periodo, con miglioramenti immediati della circolazione, sia nel lungo periodo, con una maggiore fruibilità delle aree urbane e una valorizzazione complessiva del territorio cittadino.
Perfetto! Ecco una possibile sezione principale dell’articolo, strutturata in modo tecnico ma leggibile, coerente con l’introduzione e con tutte le proposte che mi hai fornito. Ho mantenuto il dettaglio e la sequenza delle tue note, trasformandole in linguaggio urbanistico e viabilistico professionale.

L’area comprendente Via Migliardi e Via Vené rappresenta un nodo strategico della mobilità cittadina, con collegamenti naturali alle vie Calamaro e Servettaz. Il progetto prevede la creazione di una rotonda di connessione tra queste arterie, volta a rendere più fluida la circolazione e a ridurre i conflitti agli incroci.
Contestualmente, l’area adiacente a Mottura Fontana, da decenni in stato di degrado e abbandono, sarà recuperata e destinata ad edilizia sportiva, con l’edificazione di un nuovo palazzetto dello sport. Questa struttura fungerà da completamento del palazzetto esistente su Corso Tardy e Benech, insufficiente a soddisfare la domanda attuale, e potrà essere co-utilizzata dalle scuole elementari Astengo, creando sinergie tra impianti sportivi pubblici e scuole.

L’implementazione di una rotonda in questo incrocio permette di regolare i flussi provenienti da più direzioni, garantendo maggiore sicurezza e continuità del traffico. Tale intervento riduce il rischio di congestioni e consente un passaggio più fluido verso le arterie secondarie.

La sostituzione dei semafori esistenti con una rotonda comporta risparmi stimabili in circa 10.000 €/anno in energia elettrica, oltre a semplificare la gestione dei flussi veicolari. L’intervento è parte di una strategia complessiva volta alla progressiva eliminazione dei semafori inefficienti nella città.

Anche qui, l’introduzione di una rotonda permette di ridurre la congestione sull’asse principale di Corso Tardy e Benech, migliorando l’accesso al centro cittadino e garantendo una maggiore continuità nella mobilità verso il centro urbano.

Piazza della Consolazione rappresenta un nodo critico, con la convergenza di cinque flussi di traffico significativi. La proposta prevede:
Il risultato atteso è un alleggerimento del traffico verso il centro, un aumento della sicurezza pedonale e una maggiore fruibilità degli spazi pubblici.

La riapertura di Via Frugoni, attualmente chiusa per motivi di degrado e sicurezza, prevede una riqualificazione completa del sedime stradale:
Inoltre, la strada diventa un percorso pedonale sicuro, alternativo all’attraversamento del malfrequentato Parco delle Nazioni, incrementando la sicurezza e la fruibilità urbana.

Il collegamento tra i due tronchi di Via Lichene consente un accesso aggiuntivo alla stazione ferroviaria e una distribuzione più efficiente del traffico proveniente da Corso Ricci e dal futuro svincolo dell’Aurelia Bis. L’intervento prevede:


Il ripristino del doppio senso di circolazione in Via Don Minzoni e Via Aglietto, unitamente alla costruzione di rotonde strategiche, consente:
Gli interventi proposti garantiscono una razionalizzazione complessiva della mobilità urbana, con vantaggi tangibili:
In questo modo, Savona può evolvere verso un modello urbano più efficiente, sostenibile e fruibile, in cui la pianificazione viaria e la riqualificazione degli spazi pubblici operano in sinergia per il bene della collettività.
https://youtu.be/jlYxvZWmLX4
La mobilità urbana è oggi una delle sfide centrali per ogni città che voglia essere moderna, sostenibile e a misura di cittadino. Savona non fa eccezione: il suo tessuto viario, modellato in gran parte da scelte storiche, presenta oggi limiti evidenti rispetto alle esigenze contemporanee di fluidità del traffico, accessibilità e qualità degli spazi pubblici. Le criticità si concentrano in particolare lungo alcuni assi principali congestionati, nelle aree centrali degradate o sottoutilizzate, e nelle zone di accesso al mare e ai servizi.
Per migliorare la circolazione, recuperare spazi urbani e garantire una migliore fruizione della città da parte di residenti e visitatori, sono qui riassunte alcune proposte concrete, semplici da realizzare ma capaci di produrre un impatto significativo.


Trasformare l’area degradata compresa tra Via Corsi e Corso Mazzini, oggi segnata da edilizia fatiscente e manufatti ferroviari dismessi, in un nuovo polo urbano.
➡️ Azioni previste:

La demolizione di un vecchio residuo ferroviario permetterebbe di aprire un nuovo asse stradale tra Corso Mazzini e Corso Colombo.
➡️ Benefici:

