https://youtu.be/HfNehPSxy6E
Cari amici Un saluto da Nat Russo Oggi voglio fare con voi una riflessione sul commercio ecosolidale perché qualcheduno Sta incominciando a considerarlo una nuova forma di colonialismo Sì sì avete capito proprio bene chi lo fa fa Questo ragionamento se produco 15 tonnellate all'anno di zucchero che costa 100 e lo vendo con un margine di 10 per ogni pellata guadagnerò al massimo 150 se converto una coltivazione di barbabietola in canna da zucchero per arrivare alla stessa quantità di zucchero Ci devono lavorare cinque volte
tanto persone Allora se guadagnavo diciamo €20.000 l'anno il mio reddito calerebbe a €4000 l'anno poiché lo dovrò dividere con altri quattro persone cioè piomberà guanti nella miseria più nera viceversa convertendo una piantagione di zucchero di canna in barbabietole il reddito Quint tuper Inoltre mentre lo zucchero di canna viene trasportato spessissimo in forma liquida e poi lavorato altrove lo zucchero di barbabietola necessita di lavorazione industriale occorrono ingegneri chimici meccanici elettronici eccetera e insomma il primo passo se si
vuole veramente lo sviluppo dei Paesi poveri cioè il passaggio da produzioni a basso reddito verso produzioni ad alto reddito comprando le cose che producono oggi vuol dire che si mantengono questi Popoli nella miseria Perché una produzione a basso reddito produce solo miseria per esempio il Comes non non va come se sarebbe il commercio equosolidale non va compra microchips o software in Brasile ma compra caffè nemmeno il commercio equo di dare così com'è non va compra micr chis o software in Brasile ma poi compra
caffè nemmeno torrefatto e canna da zucchero due delle produzioni a più basso tasso di reddito del mondo si otterrà che sempre più gente Sarà impegnata in un settore economico senza riscatto Perché i pochi soldi che si guadagnano con tale produzione vanno divisi in troppi soggetti inoltre il valore aggiunto è basso se per un prodotto molto raffinato sono necessari 10 o 15 passaggi il risultato è una catena di distribuzione di trasporti di servizi che non solo ne alza il prezzo ma ne alza il reddito per produrre un
microprocessore si produce più PIL e quindi si sfama più gente rispetto a produrre un sasso dipinto i paesi che commerciano cose più raffinate e lavorate vedono salire la propria bilancia commerciale È questa la produzione che sfama più gente in un in un negozio del commercio equo e solidale c'è merce volutamente pochissimo lavorata viene ostentata la mancanza completa di lavorazione industriale quasi fosse un pregio come se il prodotto più primitivo fosse quello che maggiormente rispetta e arricchisce queste popolazioni ma non è
assolutamente vero se comprassimo lo zucchero di canna in Sacchi dovremmo almeno pagare un tizio che lo mette dentro i sacchi magari prima o poi lo farà con una macchina e qualcuno la dovrà manutenere è così che si produce sviluppo invece no uno zucchero esportato in forma liquida perché è più semplice ficcarlo dentro una nave di Cisterna è una follia pura se si iniziasse a lavorare quello zucchero nascerebbero gli operai i cui figli potrebbero studiare e così si alimenterebbe la cultura secondo cui il alto grezzo è migliore perché aiuta di
più i contadini che lo coltivano bene questo concetto è errato comprare vestiti di lana grezza non fa che condannare una parte del pianeta già poco produttiva a vivacchiare su acquisti che sanno più di elemosina che di vero Commercio se il commercio equosolidale volesse lo sviluppo dovrebbe iniziare a scegliere produzioni più redditizie o almeno a chiedere prodotti sempre più raffinati Ati E semilavorati per formare le prime figure professionali a reddito più alto ma se ci si ostina a preferire la scelta ideologica il prodotto meno
lavorato cioè non si farà altro che rinforzare la gabbia di miseria nella quale questi paesi vivono il commercio equo e solidale in questo senso è complice di un mercato che produce solo poveri uno status quo che produce miseria In altre parole si tratta consapevolmente ma probabilmente non consapevolmente di una nuova forma di neocolonialismo a presto

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