venerdì 6 gennaio 2023

Corso di economia europea: Lezione 7 I MERIDIONI ITALIANI

https://youtu.be/DhtVxSzjs4A



















IL MERIDIONE D’EUROPA
In base ai dati Istat nel 2022, oltre 50 mila Italiani hanno spostato la propria residenza in un Paese straniero, a fronte di 31 mila tornati a vivere in patria. Oltre 4 mila persone si sono trasferite in Germania, quasi 3 mila in Svizzera, più di 2 mila nel Regno Unito. Al di fuori dell'Europa, si va soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. A scegliere di emigrare fuori dall'Italia sono soprattutto i cittadini del Nord (25 mila). I più mobili sono i lombardi (10 mila), seguiti da laziali (5 mila), veneti (5 mila) e siciliani (5 mila). A spostarsi oltre confine sono soprattutto uomini (57,4%) con un titolo di studio basso (48%). Nel 2022 è aumentata anche la quota di laureati migranti, passando dal 22,8% del 2020 al 25,9 % . Se si considerano i soli laureati, la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica: al primo posto il Regno Unito (11,9%), seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%). I diplomati che lasciano il Paese sono invece il 26 %. IL MERIDIONE D’ITALIA
Negli ultimi vent'anni, sono emigrati dal Sud al Nord circa 2,5 milioni di persone, oltre un meridionale su dieci. La regione più attrattiva per il Mezzogiorno resta la Lombardia, seguita dall'Emilia Romagna. Seguendo un trend storico, i flussi si muovono in prevalenza verso Nord Ovest (37%), segue il Centro (34%) quindi il Nord Est (29%). Riguardo al titolo di studio, i laureati meridionali diretti al Centro Nord sono il 23% del totale, più che raddoppiati in dieci anni. Le regioni che attraggono più laureati sono Lombardia e Lazio. Quanto all'età, il 57% dei migranti ha meno di 34 anni.
VALE LA PENA INVESTIRE NEL SUD?
Perché succede questo? Per le ricette sbagliate con cui si vuole curare il Sud. Mancanza di politiche di stimolo della domanda per rilanciare la produttività dei settori tradable, ovvero quelli che esportano. Basso livello della produttività, scarsa qualità dell’azione della pubblica amministrazione e scarse capacità dei lavoratori. Il ritardo meridionale non si ridurrà né con la spesa pubblica, né con una riduzione del costo del lavoro, né con il Jobs Act, ma migliorando l’organizzazione e l’efficienza della pubblica amministrazione locale (magari cambiando le persone, a cominciare dai dirigenti) ed incrementando la produttività dei settori tradable. Al Sud servono le stesse cose del resto d’Italia ma con più intensità. L’industria è comunque necessaria. perchè non esiste Paese avanzato che abbia fatto a meno dell’industria, che è il luogo dove si innova e dove si esporta. Gli incentivi dati negli anni passati attraverso i contratti di sviluppo territoriale non hanno portato a risultati. Quali forme di incentivo funzionerebbero? Quelle che portano alla crescita dimensionale e patrimoniale delle imprese e all’incremento del personale laureato e di qualità. Il turismo? Possono vivere di turismo le Baleari, non un’isola da sei milioni di abitanti come la Sicilia.
OGGI IL SUD È L’ULTIMA REGIONE D’EUROPA
Il Sud Italia negli ultimi quindici anni ha avuto un tasso di crescita dimezzato rispetto a quello greco. Il lavoro come nel 1977, nascite come nel 1860. Il Mezzogiorno d'Italia è una regione talmente disastrata che, negli ultimi anni, a scappare non sono soltanto i "cervelli" e i "giovani", ma anche le mafie. Il PIL pro-capite del Mezzogiorno è calato rispetto a quello del Centro Nord, dal 56,2% al 52,7%, allargando quel divario interno che già era il più grande d’Europa. Le condizioni di degrado e sottosviluppo occupazionale nel Sud sembrano patologiche, come l’aumento del lavoro nero provocato dalla recessione, che ha colpito maggiormente proprio quelle attività meno produttive, più marginali, le più propense a divenire sconosciute al fisco.

4 IL SISTEMA ITALIA

  

Il sistema Italia affronta le problematiche italiane degli ultimi 20 anni e la difficoltà delle soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  “La verità per favore” (https://civicnessitalia.blogspot.com/). Partendo dai diversi ambiti sociali delle aree geografiche che compongono la nostra penisola (il sistema Italia), esso si addentra nell’analisi del poco soddisfacente status economico (un’economia drogata), tocca l’inadeguatezza della nostra classe dirigente a risolvere i problemi (una classe poco dirigente) e la forza di interdizione verso ogni semplificazione di gestione operata dai funzionari dell’Amministrazione Pubblica (burodittatura). Individua infine la strada di una possibile soluzione nello sforzo di ammodernamento digitale che è in atto (agenda digitale). 

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