venerdì 31 maggio 2024

Corso di economia europea: Lezione 4 La Democrazia Diretta Svizzera

https://youtu.be/AlnSVkLASHk



La Svizzera è fra i paesi al mondo in cui si gode di maggiore benessere economico. Ha un tasso di disoccupazione al 2,4% e nonostante l’alto costo del lavoro, molti investitori finanziari da tutto il mondo,  e molte imprese multinazionali si rivolgono a questo paese, poiché garantisce una buona stabilità politica, condizione fondamentale per fare una programmazione a medio-lungo termine delle loro attività.

Le stesse condizioni di stabilità politica favoriscono la crescita delle piccole e medie imprese, che sono certe di non doversi attendere improvvise e spiacevoli sorprese da parte del governo del paese.
Ma qual è il segreto del successo svizzero?
La prima chiave del successo sta nella Democrazia Diretta.
Ovvero: il Popolo svizzero è il primo organo legislativo, a livello federale, cantonale e comunale.
In Svizzera il Popolo ha diritto di dire la sua su qualsiasi materia.
Le proposte di legge referendarie possono essere di qualsiasi tipo:
* Abrogazione totale o parziale di una legge esistente (consentito in Italia)
* Un nuovo testo di legge (non consentito in Italia)
* Su questioni fiscali (non consentito in Italia)
* Recessione da una ratifica di un trattato internazionale (non consentito in Italia)
Il popolo può opporsi a qualsiasi atto governativo o amministrativo. Ad esempio, si può opporre persino  alla concessione edilizia data dall’ufficio tecnico del proprio comune di costruire un edificio
Per presentare un quesito referendario è necessario raccogliere 50.000 firme nell’arco di 100 giorni.
Le firme possono essere raccolte da chiunque, su modelli messi a disposizione dalla Cancelleria Federale.
Non è necessaria la validazione delle firme da parte di una persona abilitata. Le firme raccolte vengono validate dalla Cancelleria Federale.
In Svizzera si formano molti comitati, per promuovere quesiti referendari di ogni tipo, e nessun organismo pubblico ha il potere di impedire che vengano sottoposti a votazione, se il numero di firme valide necessario è stato raccolto e depositato. Il popolo svizzero viene chiamato a votare 3-4 volte l’anno.
Il materiale informativo con le posizioni a favore o contro il quesito viene distribuito gratuitamente a tutti i cittadini. La televisione pubblica, tratta a fondo i temi referendari, dando ampio spazio alle parti contrapposte, affinché ciascuno presenti le proprie ragioni agli elettori.
Oltre al voto classico nei seggi elettorali, moltissimi svizzeri votano per corrispondenza. Presto si potrà votare online, una volta raggiunti gli standard di sicurezza per evitare manipolazioni del voto da parte di hacker informatici. Non esiste un quorum da raggiungere che possa invalidare il voto: chi vuole votare, vota. Chi non vuole votare, accetta il responso delle votazioni.
La maggioranza dei provvedimenti legislativi viene comunque votata dal Parlamento, ovvero tramite la Democrazia Rappresentativa, come avviene in tutti i paesi democratici. Tuttavia un politico eletto svizzero ci pensa bene prima di votare a favore di un provvedimento legislativo che, se non ben accettato dal popolo, potrebbe avere una bocciatura referendaria segnando la fine della sua carriera senza appello.
L’esistenza di un robusto sistema di Democrazia Diretta, quindi, incentiva la produzione di provvedimenti legislativi il più possibili vicini al volere del popolo.
Siccome la prima preoccupazione dei parlamentari eletti è quella di ascoltare le richieste del popolo, le richieste del partito di appartenenza cadono in secondo piano. La “coerenza ideologica” con le posizioni del partito di appartenenza c’è, ma non è mai tale da diventare una “disciplina di partito”.

Questa “debolezza” dei partiti ha creato nel tempo una “consuetudine” all’interno del Parlamento. I 7 membri del Consiglio Federale (i ministri), ovvero il Governo della Confederazione, non è mai l’espressione di una maggioranza politica “blindata”, è un “governo debole”, in quanto è chiamato a dare attuazione ai provvedimenti legislativi presi dal popolo (tramite referendum) e dal Parlamento. Il governo esegue la volontà del Parlamento, il quale vota le leggi formando maggioranze variabili, caso per caso. Non esiste il concetto di “governabilità”. I cambiamenti di fondo avvengono molto lentamente, in quanto nessuna “maggioranza di governo” può imporsi sulla minoranza.
















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