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Azioni (Azione):
Le azioni rappresentano una quota di proprietà di una società e sono notoriamente associate a un rischio elevato ma anche a un potenziale rendimento elevato nel lungo termine.
Un investitore con una tolleranza al rischio elevata potrebbe destinare una percentuale più elevata del portafoglio alle azioni, ad esempio fino al 70-80%, al fine di beneficiare del potenziale di apprezzamento dei prezzi delle azioni nel tempo.
Un investitore con una tolleranza al rischio moderata potrebbe destinare circa il 50% del portafoglio alle azioni.
Obbligazioni (Reddito Fisso):
Le obbligazioni rappresentano un investimento in prestiti emessi da entità governative o società e sono considerate generalmente meno rischiose delle azioni, con un rendimento potenziale inferiore ma più stabile nel tempo.
Un investitore con una tolleranza al rischio moderata potrebbe destinare circa il 30-40% del portafoglio alle obbligazioni, riducendo così l'esposizione complessiva al rischio di mercato.
Titoli a reddito fisso:
I titoli a reddito fisso, come i certificati di deposito (CD) o i fondi del mercato monetario, offrono un rendimento regolare e prevedibile con un rischio relativamente basso.
Un investitore con una tolleranza al rischio bassa potrebbe destinare circa il 10-20% del portafoglio a titoli a reddito fisso per preservare il capitale e generare un flusso di reddito costante.
Beni Immobili (Immobiliare):
Gli investimenti immobiliari possono fornire diversificazione e rendimenti stabili nel tempo attraverso l'apprezzamento del capitale e i flussi di cassa da locazione.
Un investitore con una tolleranza al rischio moderata potrebbe destinare circa il 10% del portafoglio a investimenti immobiliari, come fondi immobiliari quotati in borsa (REIT) o proprietà fisiche.
Mercati Emergenti e Alternative:
L'allocazione a mercati emergenti e investimenti alternativi può offrire opportunità di crescita aggiuntive e diversificazione.
Un investitore con una tolleranza al rischio elevata potrebbe destinare una piccola percentuale del portafoglio, ad esempio circa il 5%, a mercati emergenti e investimenti alternativi, come fondi hedge o materie prime.
È importante notare che queste percentuali sono solo linee guida generali e possono variare in base alle circostanze individuali e alle condizioni di mercato. Inoltre, la diversificazione tra classi di attività e settori può contribuire a ridurre il rischio complessivo del portafoglio. Infine, è consigliabile rivedere e aggiornare regolarmente la composizione del portafoglio in base agli obiettivi finanziari e alle condizioni di mercato in evoluzione.
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