sabato 20 aprile 2024

Corso di politica formativa ed occupazionale: Lezione 9 Digitaliani. Coding nella primaria


Digitaliani

Cisco Italia, in tre anni, ha investito 100 milioni di euro nel programma Digitaliani, un programma di formazione aperto a tutti, dai manager agli operai. Negli ultimi 18 mesi 60 mila persone sono state formate nelle proprie academy. Si tratta di uno sforzo considerevole per colmare il gap che abbiamo in Italia dal punto di vista delle competenze che gli istituti superiori e le università non forniscono. La tecnologia oggi è finalmente accessibile anche alle imprese più piccole, e il governo ha deciso di supportare la formazione, che oggi è indispensabile.
Il governo ha presentato un nuovo piano di incentivi alle imprese, passando dal Piano Industria 4.0, i macchinari, al Piano Impresa 4.0, credito di imposta sulla formazione legata all’industria di nuova generazione.
La politica industriale del Paese deve cambiare. Lo hanno detto Poletti, Fedeli, Calenda e Padoan.
Per anni l’adozione delle innovazioni tecnologiche era tabù per le piccole imprese per l’ammontare degli investimenti necessari e la competenza richiesta per gestire queste tecnologie. Oggi il cloud consente di avere una potenza di calcolo infinita, sicura, con applicazioni allo stato dell’arte e canone mensile. L’investimento è limitato e l’esperienza di utilizzo è molto più semplice rispetto al passato.
Ma cosa è prioritario insegnare?
1 - Come si costruisce una rete internet.
2 - Cosa vuol dire Industria 4.0 dal punto di vista digitale.
3 - Cosa vuol dire cyber security.
4 - Cos’è una smart grid.
Perché tutto ciò diventa indispensabile?
Chi si occupa di produzione oggi ha un nuovo collega, che è un robot.
Chi si occupa di finanza ha degli strumenti per prevedere in anticipo le chiusure e farle in un’ora invece che in una settimana.
Chi si occupa di manutenzione può farla in modo predittivo.
Chi si occupa dei clienti ha un’interazione in tempo reale.
Chi fa il manager può avere accesso al mondo come mai era accaduto prima.
Tutti gli studi dicono che c’è un gap occupazionale: il mercato del lavoro sta chiedendo del personale qualificato che in Italia non c’è e in Europa scarseggia. La digitalizzazione porta oggi a concrete nuove opportunità occupazionali.

https://youtu.be/6hIvKpA9Rwo

Si parla sempre di più di coding per la scuola primaria, ma prima di vedere in dettaglio quali sono i vantaggi di introdurre il coding nel percorso di formazione fin dalla scuola primaria è necessario capire cosa significa coding e a cosa serve nello specifico.

Con il termine coding si fa riferimento alla programmazione informatica e dunque all’ideazione ed allo sviluppo di software che hanno lo scopo di risolvere problemi di vario tipo e di migliorare la qualità della nostra vita.

L’attività di programmazione è diventata più diffusa rispetto al passato, sia perché sono aumentati gli utenti che utilizzano i dispositivi elettronici e che hanno accesso ad Internet, sia perché sono aumentate le tipologie di dispositivi elettronici disponibili. Al giorno d’oggi esistono applicazioni per tutte le attività quotidiane, così come esistono migliaia di programmi da installare sul computer per svolgere azioni di vario tipo.

Con il termine coding si fa riferimento alla programmazione informatica e dunque all’ideazione ed allo sviluppo di software che hanno lo scopo di risolvere problemi di vario tipo e di migliorare la qualità della nostra vita.

Perché insegnare il coding nella scuola primaria?

Dopo aver compreso che si sta parlando di programmazione informatica, possiamo ora cercare di capire perché insegnare il coding nella scuola primaria. Coloro che attualmente svolgono il ruolo di programmatori informatici hanno imparato il coding da adulti o comunque durante il loro percorso di formazione universitaria. Ciò è dovuto al fatto che il lavoro di programmatore è piuttosto recente e che solo da poco è stata fatta una riforma dei programmi scolastici volta ad introdurre nel percorso di studi anche delle nuove materie, tra cui appunto il coding. E’ con il DDL Buona Scuola che si è iniziato a parlare di coding anche nei programmi della scuola primaria, prima di questo DDL la programmazione non era considerata argomento di studio a scuola. Insegnare il coding nella scuola d’infanzia sembra essere però la strategia giusta per far sì che i bambini possano fin da subito apprendere le basi della programmazione. Gli insegnamenti che verranno dati ai bambini in questa prima fase di approccio al coding non riguarderanno esclusivamente l’approccio nozionistico, ma si concentreranno prevalentemente sullo sviluppo del pensiero computazionale. Far apprendere ai bambini le basi del coding già nella scuola di infanzia è il metodo migliore per introdurli subito in questo mondo e per prepararli a ciò che li aspetterà in futuro. La diffusione della tecnologia non sembra destinata ad arrestarsi, anzi saranno sempre di più i settori in cui la tecnologia prenderà il sopravvento e dunque si prevede una richiesta crescente di programmatori esperti nei prossimi anni.

Pensiero computazionale e coding

Quando si parla programmazione è necessario parlare anche di pensiero computazionale. I corsi proposti ai più piccoli hanno lo scopo di insegnare loro pensiero computazionale e coding, aiutandoli a sviluppare le corretta forma mentis e ad apprendere alcune nozioni di base. Un minimo di nozioni è indispensabile per l’introduzione al mondo della programmazione informatica, ma ciò che i bambini hanno bisogno di sviluppare davvero è il pensiero computazionale, con cui ci si riferisce a quel metodo di pensiero che ci consente di formulare sia i problemi che le soluzioni in un modo che possa essere eseguito da un agente in grado di processare le informazioni. Per spiegarlo in termini più semplici, il pensiero computazionale è necessario per individuare i problemi e creare soluzioni attraverso il coding. I bambini che fin da piccoli vengono introdotti alla programmazione informatica avranno meno difficoltà a sviluppare questa forma di pensiero rispetto a coloro che si approcciano alla programmazione da adulti, quando è più difficile creare nuovi schemi mentali.

I vantaggi di insegnare coding nella scuola primaria

Con il DDL Buona Scuola la programmazione è stata inserita nei programmi scolastici degli studenti più piccoli proprio per sfruttare i vantaggi di insegnare coding nella scuola primaria. Dare agli alunni l’opportunità di sviluppare il pensiero computazionale da piccoli significa offrire loro una marcia in più nella vita e maggiori possibilità di avere successo nel loro percorso scolastico e di intraprendere carriere di successo. Il coding dà anche la possibilità agli alunni di esprimere la loro creatività e di dar vita a dei progetti creativi. Non bisogna sottovalutare infine l’opportunità di insegnare agli alunni a lavorare in gruppo: il coding è un’attività che si svolge raramente in solitaria, generalmente si creano dei team per la realizzazione dei progetti. 

Come insegnare il coding ai bambini

Per insegnare il coding ai bambini non si può utilizzare lo stesso approccio impiegato per gli adulti. I più grandi vengono messi subito di fronte ad una grande mole di nozioni, devono imparare in fretta le sintassi dei principali linguaggi di programmazione e non seguono un percorso basato su un approccio ludico. Per insegnare la programmazione ai più piccoli è necessario invece far sì che gli alunni si possano divertire durante l’apprendimento. Per questo motivo sono stati ideati dei giochi di coding per bambini e sono state sviluppate delle specifiche piattaforme utilizzate per insegnare la programmazione nella scuola primaria. I giochi di coding nella scuola primaria rappresentano un ottimo approccio per avvicinare i bambini al mondo della programmazione e per incuriosirli.

Giochi di coding per bambini

I giochi di coding nella scuola primaria rappresentano un ottimo approccio per avvicinare i bambini al mondo della programmazione e per incuriosirli. L’esperienza ha dimostrato che proponendo un approccio ludico i bambini apprendono con più facilità, partecipano con maggiore interesse alle attività e si impegnano di più. I professionisti che si occuperanno di insegnare la programmazione ai più piccoli non dovrebbero quindi sottovalutare l’utilità dei giochi di coding per bambini.

Piattaforme per insegnare il coding nella scuola primaria ai bambini

Oltre ai giochi di programmazione per i più piccoli, è doveroso fare un approfondimento sulle principali piattaforme per insegnare coding ai bambini. Sono diverse le piattaforme disponibili in Italia, di seguito proponiamo e descriviamo le principali.

Una delle migliori piattaforme per la programmazione online si chiama Scratch. Questa piattaforma ha un’interfaccia grafica molto intuitiva e mette a disposizione di professori ed alunni diversi progetti con cui è possibile imparare a programmare e migliorare le proprie abilità di coding. Grazie a questa piattaforma è possibile programmare animazioni, giochi e storie interattive e condividere il risultato con gli altri membri della community.er


Dojo

Il progetto CoderDojo nasce per offrire ai giovani una palestra per la programmazione. Il progetto è attivo in 114 paesi, è sostenuto da oltre 12.000 volontari e fino ad ora è stato di aiuto a più di 58.000 ragazzi, che hanno potuto apprendere le basi del coding e migliorare le loro abilità di programmazione.

Ogni dojo rappresenta un club di programmazione e ciascun club si impegna nel portare a termine diversi progetti. Scegliendo il giusto dojo anche i bambini potranno apprendere le basi del coding e divertirsi con la programmazione. Se si è alla ricerca di risorse per imparare a programmare e si vuole entrare a far parte di una community di programmatori ci si può iscrivere a Codeacademy.com, una piattaforma con centinaia di progetti e con tantissime risorse utili per lo studio. E’ sufficiente sfogliare il catalogo dei corsi per rendersi conto delle tante opportunità di apprendimento offerte da questa piattaforma.

Esempio di progetto di coding per la scuola primaria

Sono tanti i progetti di programmazione che si possono avviare nella scuola primaria per far scoprire agli alunni lo stimolante mondo della programmazione. Un esempio di progetto di coding che può essere proposto nella scuola primaria riguarda lo sviluppo di un gioco. I bambini possono prendere parte alla creazione del gioco scegliendo i dettagli relativi all’ambientazione ed ai personaggi e potranno anche decidere come far procedere il racconto, programmando insieme all’insegnante le funzionalità del gioco.


1 LA SCUOLA INUTILE


In queste 130 pagine sono raccolti e sistematizzati circa 80 post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/)
sui temi della disoccupazione, della GIG Economy e della scuola. Oggi la disoccupazione giovanile è un tema cruciale della società e dell'economia. Fa da contraltare a ciò una nuova economia dei "lavoretti" provvisori a cui i giovani sono costretti e la cui dimensione, in continua crescita, ha finito per creare una sorta di economia parallela, legata in particolare al web, la cosiddetta GIG Economy. Ma quali sono le cause di tutto ciò? Una in particolare viene esaminata più a fondo: la crescente inadeguatezza del sistema formativo. Un mondo a sé stante, elefantiaco ed autoreferenziale, costosissimo e dannoso, praticamente irriformabile, che continua ad insegnare saperi obsoleti secondo una logica prenovecentesca che non permette la comprensione della realtà che ci circonda e che non fornisce conoscenze ed abilità utili per essere inseriti nel mondo del lavoro. Questa è la scuola inutile. Come può cambiare? Viene presentata la traccia di un radicale riforma, contenutistica e metodologica, in cui imparare e lavorare non sono più visti come termini in contrasto ed in successione, ma come due facce contemporanee della stessa medaglia.

2 NUOVI MODELLI DI SCUOLA

 
Nuovi modelli di scuola prosegue idealmente il discorso iniziato con La scuola inutile. Come allora si tratta della raccolta sistematizzata dei contenuti pubblicati in una serie di post sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/). Il metodo, già sperimentato con successo, è quello di invertire i criteri di progettazione delle nuove didattiche. Oggi ogni riforma della scuola, parte dalla rielaborazione, con qualche aggiustamento più o meno consistente, dell'impianto formativo esistente.Viceversa, considerando questo sistema irriformabile, la partenza avviene dall'analisi della realtà extracolastica (il futuro è adesso) e degli enormi progressi dell'informatica e della robotica (amico robot). Su ciò vanno calibrate le nuove esigenze formative, le metodologie didattiche, i contenuti, le abilità, il reclutamento dei docenti, un continuo scambio tra scuola e lavoro. Quella a cui assistiamo è una nuova offerta formativa, temporalmente circoscritta e flessibile, modellata a fine percorso sulle opportunità occupazionali immediate dei soggetti.

3 I LIMITI DEL GLOBALE

 

I limiti del globale affronta le problematiche sorte a causa della globalizzazione, fenomeno di lungo corso, ma che negli ultimi 20 anni ha avuto un’accelerazione assai significativa, generando a cascata fenomeni socio-economici difficilmente controllabili. Raccoglie in maniera  sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE (https://civicnessitalia.blogspot.com/). Partendo dai diversi ambiti in cui essa si articola (la globalizzazione) esso ripercorre i vani sforzi degli organismi internazionali per porre rimedio alle disfunzioni più gravi (l’impotenza dell’ONU) fino all'ingovernabilità della situazione europea attuale (la crisi europea dei migranti) ed alle contraddizioni comunitarie (uscire dall'UE).

4 IL SISTEMA ITALIA

  

Il sistema Italia affronta le problematiche italiane degli ultimi 20 anni e la difficoltà delle soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE 
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Partendo dai diversi ambiti sociali delle aree geografiche che compongono la nostra penisola (il sistema Italia), esso si addentra nell'analisi del poco soddisfacente status economico (un’economia drogata), tocca l’inadeguatezza della nostra classe dirigente a risolvere i problemi (una classe poco dirigente) e la forza di interdizione verso ogni semplificazione di gestione operata dai funzionari dell’Amministrazione Pubblica (burodittatura). Individua infine la strada di una possibile soluzione nello sforzo di ammodernamento digitale che è in atto (agenda digitale).

 5 CARO MARIO TI SCRIVO

  

Caro Mario ti scrivo affronta le criticità italiane più recenti indicando tracce di soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Immagina di inviare una serie di lettere a chi ha responsabilità di governo cercando di dare una lettura non banale della realtà italiana (criticità), proponendo soluzioni precise ed articolate (proposte) e mettendole in relazione con le riforme messe in cantiere ma non ancora completate (promesse).
 

6 SOSTIENE NAT RUSSO

 

Sostiene Natrusso affronta sotto forma di metafora il luogocomunismo imperante spacciato sotto la categoria etica del politicamente corretto. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog  LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Sono toccati temi sociali (vi parlo di politica), ecologici (bufala verde non avrai il mio scalpo), transfrontalieri (import export) ed economici (pochi maledetti e subito). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.

7 NON MI ROMPERE I TABÙ

  

Non mi rompere i tabù raccoglie in maniera sistematica i post grafici pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Attraverso l’uso di più tipi di grafica umoristica e paradossale (fumetto, solarizzazione, riproduzione caricaturale, ecc.) sono toccati temi artistici (aste televisive), sociali (dandy & milf), politici (non prendeteci per il Colao), giochi linguistici e nonsense (paradoxa). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.

8 CIVICNESS ITALIA

Il seguente volume raccoglie in maniera sistematica post apparsi su blog, interventi in conferenze pubbliche, seminari di studio, repliche ad articoli pubblicati su quotidiani, settimanali, mensili, ecc. In ognuno di essi si può notare come, ad ogni spunto polemico, segua sempre una pars construens in cui si illustra una proposta di riforma o almeno una traccia di soluzione di un problema. A differenza di quanto avvenuto in passato, in cui venivano sviluppate tematiche autoconcluse (La scuola inutile, Nuovi modelli di scuola, I limiti del globale, Il sistema Italia, Caro Mario ti scrivo, Sostiene Nat Russo, Non mi rompere i tabù) in questo caso tutti i differenti elementi convergono verso un unico target dinamico: la creazione di un soggetto politico plurale portatore di una volontà di cambiamento forte basata sulla CivicnessLa Civicness, ossia il senso civico, pare essere la materia più rara (ma più necessaria) oggi in Italia. Prevale un diffuso senso di disimpegno, di menefreghismo, di “basto a me stesso”, di “se posso arraffo”, di “alla faccia degli altri”, di “io sono più furbo e ti frego”, di “dacci dentro con l’assalto alla diligenza”, di “ogni lasciata è persa”, di “ma che il fesso sono solo io?”. L’algoritmo sociale proposto per CIVICNESS va certamente limato ed approfondito, ma allo stato attuale, come ogni progetto open source che si rispetti, esso viene dato in affido alla comunità scientifica perché lo faccia proprio, lo implementi, lo migliori, ne verifichi i punti deboli e le carenze, ne segnali le sempre possibili contraddizioni. Si tratta comunque di un atto fondativo. Civicness Italia nasce oggi. Nat Russo Italia, Liguria, Savona, 1 Gennaio 2022

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