https://youtu.be/yegSZ_MUuY4
Ma davvero Francesco ha spostato la politica della Chiesa dalla parte dei poveri e dei diseredati?
Si parte, infatti, dall'assunto che, come chiesa, si debba intendere una sovrastruttura politica della fede e, come tale, con essa ci si debba confrontare, ora come se fosse un partito politico destrutturato i cui militanti sono dispersi sapientemente come il prezzemolo nelle diverse fazioni politiche, (come sta facendo la Comunità di S. Egidio in questi ultimi tempi promuovendo il movimento delle sardine, toh guarda tornano i cattocomunisti a dare mamanforte al PD), ora come se fosse un network planetario preoccupato per l'audience in calo, che dispensa messaggi spirituali, ora come una multinazionale etica della beneficenza, un vecchio must che tira ancora, ma con nuovi pericolosi competitors laici fatti di avide ONG e di affamate ONLUS.
Naturalmente, questo è lo specchio dell'altro luogo comune, che, cioè, la Chiesa sia un apparato sostanzialmente autoreferenziale e miri, principalmente, alla propria autoconservazione, con buona pace di chi ha una fede autentica. Per costoro sarebbe certo meglio gestirsi una religione fai da te, che tagli fuori il potere dei preti, dei vescovi, dei cardinali e del papa. Quest'ultimo è visto quasi come il boss di una potente lobby di pressione, ora movimentista con mire planetarie (Wojtyla), ora ideologista con mire dottrinario/sociali (Ratzinger), ora pauperista con mire anticapitaliste termzomondiste (Bergoglio) .
La perdita di consenso, poi, è misurata col metro della disaffezione dei militanti alla sezione (traduci, calo di fedeli che vanno abitualmente a messa, si sposano in chiesa, ecc.). Il parallelo con il modesto risultato di Zingaretti e Renzi, la liquefazione grillina e l'affermazione di Salvini/Meloni (finché dura) è implicito.
Di qui il ribaltone, cosicché, la chiesa, che è stata sempre al potere al fianco dei poteri forti capitalisti tenendo buone le masse dei diseredati interni, ora si attrezza mettendo contro poveri nostrani (i penultimi del mondo) contro poverissimi immigrati (gli ultimi del mondo), diventando leader di una maggioranza silenziosa senza potere, stufa di stare zitta, e che ha trovato in questo papa, quello che gliele sa cantare ai potenti della terra.
Sic transit gloria mundi. Amen.
Chi è che specula su Gesù Cristo?
Se è vero che non si può far stare insieme il diavolo e l'acqua santa, appurato che l'impegno politico non è il diavolo e che, naturalmente, certe modalità confessionali non sono certo l'acqua santa, considerare fede e militanza conviventi nello stesso individuo, ma a prescindere una dall'altra, è uno schizofrenico esercizio di lazzatiana memoria che riesce possibile oggi solo a certi commentatori politici e, persino, a certi vaticanisti.
Analizzare la collocazione politica della Chiesa, come termometro dei nostri tempi, è una sorta di esercizio accademico obbligatorio e periodico. Il guaio delle letture di tale tipo, è che esse risultano plausibili solo a quei militanti che riescono a collocare la propria fede al di fuori degli schemi politico/ideologici, cioè fuori della propria vita.
Quello della fede e quello dell'impegno sociale non sono modalità parallele. Cristo è uno e uno è l'uomo. L'atto di adesione a Cristo ("io sono la via, la verità, la vita"), è libero, unitario e totalizzante per tutti, perchè è rispondente alle esigenze del cuore umano. Non c'è un cristianesimo sociale e libertario di sinistra anticapitalista e militante ed uno devozionale ed intimista di destra.
Non si può stare a sinistra o a destra di Gesù Cristo, né, tanto meno, al centro. Stare con Gesù Cristo implica una adesione totale del sé (che dialoga con l'altro da sé), dove le categorie destra e sinistra non hanno semplicemente senso. Ciò che ha senso è la comunione con l'altro.
Così, come una fede religiosa, distorta o strumentalizzata, parte dal trascendente ed abdica all'immanente, così, una ideologia politica, non realizzata, parte dall'immanente ed abdica al trascendente. Ma questo modo di operare mostra solo l'incapacità di comprendere, fuori dagli schemi propri, la profonda differenza che c'è tra una fede ed un impegno sociale ideologico. Tra fede e ideologia il salto è immenso. La prima è un dato già assegnato, una volta per tutte e per sempre, rivelatosi in Gesù, Dio incarnatosi e resuscitato, un dato definitivo, che non può essere aggiustato, per renderlo più gradito all'ideologia in voga e al potere, con qualche abile glissata teologica e con sociologismo di bassa lega. La seconda è un perenne divenire alchemico, che sogna (con le parole di Eliot) di realizzare "...sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno di essere buono.".
La beneficenza della mia azione politica, non può essere il fine dell'azione. Il comune terreno d'impegno che unisce, provvisoriamente, il credente e l'ateo in una comunione impossibile non ha valore in sé. È la gratuità dell'atto di donare la propria amicizia che riempie di senso la propria vita e quella dell'altro. Un'amicizia resa possibile non dalla gratificazione del bene fatto e dalla riconoscenza del beneficio ricevuto, ma dalla scoperta di avere entrambi Cristo in comune. Io non aiuto l'altro che ha bisogno in nome di Cristo (o di una ideologia politica), l'altro che ha bisogno è Cristo, che mi si propone con un realismo inaudito. Cristo non è né di ieri, né di domani, Cristo è oggi permanente. Cristo è dato permanente che vive nella Chiesa.
Vivere ogni istante della propria vita come un atto di fede è possibile se la propria fede è così compiuta da coincidere con la vita. Non comprendere questo è commettere lo stesso errore di Peppone, che dice a Don Camillo "...Gesù Cristo ci sta bene e lo lasciamo dove sta, sono i preti che non ci stanno bene...".
Ma la Chiesa non è l'ufficio di rappresentanza, magari chiacchierato, del titolare, momentaneamente assente. La Chiesa, se è Chiesa, è Gesù Cristo sempre ed eternamente presente. Come si può essere cristiani stando fuori o addirittura contro la Chiesa?
Ma come farlo capire ai mille politologi laici in cerca di nuovi proseliti per far andare al potere il prossimo “capodistatononsgraditoaltrasteverediturno”? Poco importa se, nel mosaico del nuovo blocco sociale, ci sono cristiani di sinistra (che magari si desiderava fino a ieri in aperta polemica con le gerarchie della Chiesa), veterocomunisti, postcomunisti, verdi, socialisti, radicali, gay, antiproibizionisti, scienziati degli embrioni, tutti insieme appassionatamente perchè se ne manca uno potrebbe cadere il governo?
PS. Non mi sfugge che io stesso con questo post sono ricaduto nello stesso giochetto. Ma sono solo un "leoncino da tastiera" piccolo piccolo che non disturba ed a cui fb concede di esprimersi "gratis" crogiolandosi nell'illusione di pensare liberamente e di fare il maitre à penser de noaltri. Tanto poi si vende le mie opinioni e mi fa mandare della pubblicità mirata.
Se Salvatore, babbo beone in cerca di riscatto, e Rosa, mamma un po’ escort per mantenere la famiglia, invocano il perdono della figlia Angela per non averle mai detto quanto le vogliono bene e come abbiano fatto tutto ciò per pagarle lo smartphone e non farla sembrare una figlia di… sul web spopola la figura del “Povero Expat”, il giovane italiano costretto, da una classe dirigente capace solo di rubare, a lasciare l’Italia per andare in cerca di fortuna altrove. Si tace la semplice verità che, nella stragrande maggioranza dei casi, questa sia stata la cosa migliore che queste persone abbiano fatto nella vita.
Libertà di stampa? No certo ma velinari di partito
In queste 130 pagine sono raccolti e sistematizzati circa 80 post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/)
sui temi della disoccupazione, della GIG Economy e della scuola. Oggi la disoccupazione giovanile è un tema cruciale della società e dell'economia. Fa da contraltare a ciò una nuova economia dei "lavoretti" provvisori a cui i giovani sono costretti e la cui dimensione, in continua crescita, ha finito per creare una sorta di economia parallela, legata in particolare al web, la cosiddetta GIG Economy. Ma quali sono le cause di tutto ciò? Una in particolare viene esaminata più a fondo: la crescente inadeguatezza del sistema formativo. Un mondo a sé stante, elefantiaco ed autoreferenziale, costosissimo e dannoso, praticamente irriformabile, che continua ad insegnare saperi obsoleti secondo una logica prenovecentesca che non permette la comprensione della realtà che ci circonda e che non fornisce conoscenze ed abilità utili per essere inseriti nel mondo del lavoro. Questa è la scuola inutile. Come può cambiare? Viene presentata la traccia di un radicale riforma, contenutistica e metodologica, in cui imparare e lavorare non sono più visti come termini in contrasto ed in successione, ma come due facce contemporanee della stessa medaglia.
2 NUOVI MODELLI DI SCUOLA
Nuovi modelli di scuola prosegue idealmente il discorso iniziato con La scuola inutile. Come allora si tratta della raccolta sistematizzata dei contenuti pubblicati in una serie di post sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/). Il metodo, già sperimentato con successo, è quello di invertire i criteri di progettazione delle nuove didattiche. Oggi ogni riforma della scuola, parte dalla rielaborazione, con qualche aggiustamento più o meno consistente, dell'impianto formativo esistente.Viceversa, considerando questo sistema irriformabile, la partenza avviene dall'analisi della realtà extracolastica (il futuro è adesso) e degli enormi progressi dell'informatica e della robotica (amico robot). Su ciò vanno calibrate le nuove esigenze formative, le metodologie didattiche, i contenuti, le abilità, il reclutamento dei docenti, un continuo scambio tra scuola e lavoro. Quella a cui assistiamo è una nuova offerta formativa, temporalmente circoscritta e flessibile, modellata a fine percorso sulle opportunità occupazionali immediate dei soggetti.
I limiti del globale affronta le problematiche sorte a causa della globalizzazione, fenomeno di lungo corso, ma che negli ultimi 20 anni ha avuto un’accelerazione assai significativa, generando a cascata fenomeni socio-economici difficilmente controllabili. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE (https://civicnessitalia.blogspot.com/). Partendo dai diversi ambiti in cui essa si articola (la globalizzazione) esso ripercorre i vani sforzi degli organismi internazionali per porre rimedio alle disfunzioni più gravi (l’impotenza dell’ONU) fino all'ingovernabilità della situazione europea attuale (la crisi europea dei migranti) ed alle contraddizioni comunitarie (uscire dall'UE).
4 IL SISTEMA ITALIA
Il sistema Italia affronta le problematiche italiane degli ultimi 20 anni e la difficoltà delle soluzioni. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Partendo dai diversi ambiti sociali delle aree geografiche che compongono la nostra penisola (il sistema Italia), esso si addentra nell'analisi del poco soddisfacente status economico (un’economia drogata), tocca l’inadeguatezza della nostra classe dirigente a risolvere i problemi (una classe poco dirigente) e la forza di interdizione verso ogni semplificazione di gestione operata dai funzionari dell’Amministrazione Pubblica (burodittatura). Individua infine la strada di una possibile soluzione nello sforzo di ammodernamento digitale che è in atto (agenda digitale).
Immagina di inviare una serie di lettere a chi ha responsabilità di governo cercando di dare una lettura non banale della realtà italiana (criticità), proponendo soluzioni precise ed articolate (proposte) e mettendole in relazione con le riforme messe in cantiere ma non ancora completate (promesse).
Sostiene Natrusso affronta sotto forma di metafora il luogocomunismo imperante spacciato sotto la categoria etica del politicamente corretto. Raccoglie in maniera sistematica i post pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Sono toccati temi sociali (vi parlo di politica), ecologici (bufala verde non avrai il mio scalpo), transfrontalieri (import export) ed economici (pochi maledetti e subito). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.
Non mi rompere i tabù raccoglie in maniera sistematica i post grafici pubblicati sul blog LA VERITÀ PER FAVORE
(https://civicnessitalia.blogspot.com/).
Attraverso l’uso di più tipi di grafica umoristica e paradossale (fumetto, solarizzazione, riproduzione caricaturale, ecc.) sono toccati temi artistici (aste televisive), sociali (dandy & milf), politici (non prendeteci per il Colao), giochi linguistici e nonsense (paradoxa). Ne esce uno spaccato anticonformista, vivace ed immediato della vis polemica che l’autore quotidianamente riversa nei suoi seguitissimi social.
8 CIVICNESS ITALIA
Il seguente volume raccoglie in maniera sistematica post apparsi su blog, interventi in conferenze pubbliche, seminari di studio, repliche ad articoli pubblicati su quotidiani, settimanali, mensili, ecc. In ognuno di essi si può notare come, ad ogni spunto polemico, segua sempre una pars construens in cui si illustra una proposta di riforma o almeno una traccia di soluzione di un problema. A differenza di quanto avvenuto in passato, in cui venivano sviluppate tematiche autoconcluse (La scuola inutile, Nuovi modelli di scuola, I limiti del globale, Il sistema Italia, Caro Mario ti scrivo, Sostiene Nat Russo, Non mi rompere i tabù) in questo caso tutti i differenti elementi convergono verso un unico target dinamico: la creazione di un soggetto politico plurale portatore di una volontà di cambiamento forte basata sulla Civicness. La Civicness, ossia il senso civico, pare essere la materia più rara (ma più necessaria) oggi in Italia. Prevale un diffuso senso di disimpegno, di menefreghismo, di “basto a me stesso”, di “se posso arraffo”, di “alla faccia degli altri”, di “io sono più furbo e ti frego”, di “dacci dentro con l’assalto alla diligenza”, di “ogni lasciata è persa”, di “ma che il fesso sono solo io?”. L’algoritmo sociale proposto per CIVICNESS va certamente limato ed approfondito, ma allo stato attuale, come ogni progetto open source che si rispetti, esso viene dato in affido alla comunità scientifica perché lo faccia proprio, lo implementi, lo migliori, ne verifichi i punti deboli e le carenze, ne segnali le sempre possibili contraddizioni. Si tratta comunque di un atto fondativo. Civicness Italia nasce oggi. Nat Russo Italia, Liguria, Savona, 1 Gennaio 2022
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